[Varietà]
Edgar attendeva dall’altra parte della cornetta calcolando mentalmente il costo della chiamata. Ticchettava nervosamente la chela sul telefono pubblico, quando finalmente una voce squillante lo risvegliò dal torpore.
– Hola cuginettos! Como estas?
– Marcello, ciao. Tutto bene, tu?
– Una maravilla cuginettos! Ti è arrivata la cartolina?
– Sì, mi è arrivata, sent…
– Ecco! Qui è dieci volte meglio! Le spiagge sono più bianche, il mare più cristallino, e le chicas… oh le chicas non te le sto neanche a dire! Ho conosciuto una tellina che…
– Marcello senti, non ti offendere, non me ne frega un plancton. Devo parlarti.
– Che succede cuginettos?
– Sono completamente esausto Marcello. Me ne voglio andare.
– In che senso Edgar? È successo qualcosa tra te e Marisa?
– No! Cioè, sì… non lo so. Il problema non è lei, sono io, questo lavoro del plancton e quei peduncoli di guano a capo della società. Non lo so. Io e Marisa ci amiamo, ma non stiamo reggendo i colpi della vita, io non sto reggendo i colpi della vita e…
– Uoh, uoh fermo cugi, piglia fiato e cerchiamo di ragionare.
– L’ho già fatto Marcello. Ho già ragionato. Voglio andarmene, lo voglio fare per la mia famiglia, per Marisa, devo prendermi del tempo per capire cosa fare.
– Cugi mi sembra che tu stia dicendo un sacco di planctonate. Non vorrai lasciare Marisa e il piccolo?
– No Marcello, non voglio lasciarli, sono tutto per me. Ma lo faccio per loro. Sto distruggendo tutto, li sto facendo star male.
– Edgar, calmati. Non puoi prendere e mollare tutto così da un giorno all’altro. Hai una famiglia, un lavoro stabile, un…
– Mi sono licenziato.
– Cosa?? Che plancton dici?
– Stamattina, mi sono licenziato.
– Edgar che plancton hai in testa?
– Voglio venire nei Caraibi. Mi trasferisco lì per un po’. Rimetto a posto le idee, magari trovo un lavoretto, un posto carino e faccio poi trasferire Marisa e Lucas.
– Edgar, orca puttana, ma Marisa che dice di tutto questo?
– Marisa non sa nulla.
– Ma Poseidone scotoplanes.