[Varietà]
Per le strade tortuose di un paesone aggrappato alla schiena di una ripida collina, si aggirava senza meta un anziano signore. Procedeva a passo lento, compito, risoluto nel suo vagare perpetuo, per niente affaticato dal saliscendi che gli imponevano i viottoli, le scalette e i camminamenti del borgo. Dalla mattina alla sera i compaesani lo vedevano vagare, sempre in movimento, e nessuno di loro ne conosceva il nome o l’indirizzo di casa o l’anno di nascita, né sapevano se avesse figli o moglie o fratelli o qualche tipo di parente alla lontana.
L’anziano portava sempre con sé due buste della spesa, semitrasparenti, dalle quali si intravedeva un carico di libri ingialliti. Come due prolungamenti delle braccia i sacchetti non si staccavano mai dalle mani dell’uomo, ondeggiando insieme ai suoi passi, lenti e gravi come due pendoli gemelli.
Nessuno del paese sapeva dove fosse diretto il vecchio, né che libri trasportasse.
A chi gli chiedeva che libri fossero quelli che trasportava, lui rispondeva – Sono le storie del mondo.
A chi gli chiedeva dove portasse tutto quel peso, lui rispondeva – Li porto al sicuro.
A chi gli chiedeva se potesse regalargli, vendergli uno dei libri o anche solo fargli leggere qualche riga dalle pagine rinchiuse nelle buste di plastica, lui rispondeva – Le parole chiuse qui dentro non possono essere lette, ma solo immaginate.
Costante nel suo vagare e nelle sue risposte, il vecchio procedeva nel suo cammino finché un giorno…