[Varietà]
“Signori miei, Signore miei, siamo di fronte a un fatto in crescenza! Non possiamo accettare che cose del genere accadano, se no poi si fanno male! E ci facciamo male pure noi che, nel nostro umanismo, ci facciamo carico, pendente o meno che sia, di un onere troppo generoso.
Come diceva il nostro Damus è ora di dire pasta! È ora di rialzare l’attesta! È ora di prendere il coro, perle e corna!
In veridicità vi dico che al contrario dei miei prede accessori che hanno fatto no, io farò sì che tutto questo cambi, finché tutto non cambi!
Io sono la risposta alle domande con il punto interrogatorio!
E non date rotta a colori i quali in suonano che sarei venuto qui per fare le feci di qualcun altro, no, io ci metto la faccia! Non ascoltate castoro che non sanno far altro che spuntare senziente senza avere i sensi per poterselo permettere. Questa gentaglia pre suppone, poi giudizia. Essi sono spiacevoli come una bici senza scellino.
Seguite me, l’uomo della pertinenza con la P mascula, e vi permetterò un futuro di benessere e benavere.
Votatevi a me e ai valori che rappresaglia, scegliete la scelta senza sotto fuggi, senza in ciucci, senza senso.
In concludenza vi dico che!”