[Flussi]
Lavoriamo disperatamente per costruire cieli spinati, belli oltre le ferite, resi volontariamente intoccabili dalle barriere autoprodotte. Fondali tensivi graffiati dall’opera della nostra paura, destinazione a cui aspirare senza il desiderio di arrivarci.
Una vita a rinchiudere i nostri stessi corpi in un recinto di guerre, nidi di mitragliatrici animali, raffiche di istinti autodistruttivi.
Non venire a mostrarci i nostri limiti lesivi, palmi aperti sulla nostra carne viva, saresti trivellato a morte dalle nostra scuse; lacrime di giustificazioni proiettili fini senza fondo che ci si ritorcono contro.
Siamo i fautori della nostra bellezza e carcerieri del sogno del bambino.