[Flussi]
Ultimamente mi ritrovo spesso a fotografare la natura, a cercarne il punto di vista, a richiedere un fotogramma di bellezza che sia mio anche solo per un istante.
La tavolozza autunnale di certo aiuta; in contrasto con il primo freddo che si posa sulla pelle, accoglie e riscalda lo sguardo, riaccende il gusto e fa scrocchiare l’udito. È la stagione dove le parole “colori”, “tappeto”, “magia” si sprecano, l’arancione delle zucche e dei cachi esplode un po’ inaspettato e il paesaggio sembra un mare in movimento.
In tutto questo mi muovo alla ricerca di un istante da inquadrare, farfalla che si posa ora sulla semplicità estrema, ora sull’eccezionalità del momento. Concedo i sensi, tutto quel che ho, in cambio di un ricordo.