[Varietà]
Una donna con gli occhi chiusi, vestita di sonno, bussa piano alle nuvole e attende risposta.
– Chi è?
– Sono colei che dorme.
– Cosa vuoi?
– Essere colei che sogna.
Silenzio, interrotto da un regolare fruscio, si poggia come polvere sulle labbra semiaperte della donna.
– Accetti di spogliarti della volontà, per immergerti nella totale incoscienza?
– Lo accetto.
– Accetti di dimenticare ciò che sei, per vivere solo nei ricordi e nei desideri?
– Lo accetto.
– Accetti di vedere tutto, sapendo che non riuscirai a portarlo con te al di fuori di questa stanza?
– Lo accetto. Ma…
– Non esiste alcun “ma”.
– Lo so, ho solo una domanda.
– Parla, ma risposta non è dovuta.
– Una volta che sarò dentro la stanza dei sogni, e la porta delle nuvole si sarà chiusa dietro di me, come riconoscerò ciò che è vero da ciò che è immaginazione?
– Nella stanza dei sogni tutto sarà vero e immaginazione allo stesso tempo, realtà e illusione saranno la medesima cosa, ciò che vivrai non l’avrai mai vissuto. Un nuovo stato della coscienza ti aspetta, ridisegnando regole e sensi giocherà con le tue conoscenze, ne farà bambole di pezza e le lascerà in un angolo, a guardare inermi. Sarai alla tua mercé, sarai il tuo Caronte e il tuo Cerbero, sarai sola con tutto ciò che sei. Accetti tutto questo?
– Lo accetto.
Le porte si aprirono e la donna entrò nelle nuvole.