[Varietà]
Seconda e ultima parte del breve racconto cominciato con il post di due giorni fa.
La terza macchina della coda ha il finestrino del conducente abbassato per metà, dall’apertura esce intermittente il fumo di una sigaretta. Il lavavetri allunga le braccia, mostrando la bottiglietta di plastica e la spazzola usurata. Dal finestrino spunta una mano con l’indice alzato che oscilla come un tergicristallo.
Il giovane inclina la testa, abbozza un sorriso. – Non ti do nulla, lascia stare – dice l’uomo seduto in macchina, poi aspira una boccata dal mozzicone. L’altro si avvicina alla portiera, allunga una mano – Per piacere, una moneta, per mangiare. – L’uomo sputa il fumo fuori dall’auto, poi si rivolge al ragazzo – Non ti do un cazzo. Non rompere i coglioni che già è una giornata di merda. – Il giovane non si muove di un millimetro né nella posizione né nell’espressione del viso – Amico per piacere, una piccola moneta, fame per i bambini – si porta la mano con cui regge la spatola e la bottiglietta verso il cuore. – Non me ne frega un cazzo, torna al tuo paese e non mi rompere i coglioni! – dice alzando la voce l’uomo in macchina – Non farmi incazzare, vattene e non rompere i coglioni. – Aspira un’ultima volta dalla sigaretta ormai finita e la fa volare fuori dal finestrino con un rapido gesto delle dita. Il mozzicone passa a qualche centimetro dalla spalla del ragazzo.
Verde. Il ragazzo si alza, si volta e si dirige verso il semaforo. Appoggia gli strumenti a terra, rovista in tasca e trova una sigaretta che si infila in bocca. La accende e mormora qualcosa nella sua lingua.