[Varietà]
Il contenuto che leggerete è stato ispirato dalla parola FINESTRA. Il progetto #scritturadesecuzione consiste nel pubblicare a cadenza settimanale (solitamente il lunedì) un testo/poesia ispirato da una parola comune. Questa settimana partecipano: @una_goccia_di_pioggia, @lasognatricedelnullapoesia, @alicenonsa, @iosonorainmaker, @gabbianigrassifoglivolanti, @hotel_caracas_cc, @laragazzachecorreconilupi, @respiro_nero. Tutti i testi sono visibili all’hashtag #scritturadesecuzione (valido per Instagram).
Negli occhi del ragazzino scorreva lento il paesaggio della città, filtrato attraverso il vetro della macchina. Accanto a lui il padre guidava placido, ossequiando la segnaletica e le buone norme stradali.
L’uomo parlò senza preavviso, sintetico e diretto come era spesso, senza staccare gli occhi dalla strada.
– Mi raccomando quando esci. Dai sempre un occhio a cosa ti succede attorno. Le altre persone, le uscite di sicurezza. È importante avere la situazione sotto controllo.
Semaforo rosso, freni che fischiano, breve pausa, cenno d’assenso.
– Tieni sempre aperta una finestra sulla razionalità, qualsiasi cosa tu faccia.
Semaforo verde, marcia che scala, chiusura del discorso, cenno d’assenso.
Quella finestra il ragazzino non l’avrebbe chiusa mai più, neanche in caso di pioggia forte con raffiche di vento; sembrava un consiglio importante.
La tenne aperta durante ogni uscita serale, ogni vacanza tra amici, ogni approccio amoroso, ogni decisione lavorativa.
La finestra deve rimanere aperta.
Il ragazzino, divenuto giovane uomo, grato del consiglio paterno e conscio delle buone intenzioni che lo accompagnavano, vide entrare da quella finestra delle domande.
E se quella finestra, ogni tanto venisse chiusa, cosa accadrebbe?
E se tenendo quella finestra sempre aperta certe emozioni non avessero il coraggio di farsi vedere?
E se quella finestra aperta impedisse al giovane uomo di vivere situazioni, sensazioni, lacrime, brividi?
E se quella finestra fosse ormai impossibile da chiudere?
Sarebbe sufficiente accostarla un po’?