[Varietà]
Adesso ho il mio personale Dio della Fortuna che aspetta che gli colori il secondo occhio.
Oscilla e mi guarda mentre cazzeggio, mentre cucino, mentre sono nudo sul divano con una donna.
Mi osserva, aspetta di poter finalmente capire cos’è quella terza dimensione di cui parlano tanto i suoi fratelli con due occhi.
Non cerca di mettermi pressione, lui è immortale, ha tempo. Mi osserva e aspetta.
Per avere il permesso di disegnarli il secondo occhio devo fissare un obiettivo, uno di quelli ambiziosi e realizzanti, e raggiungerlo. Ne ho espresso uno grande, per me, non eccessivamente preciso.
Il mio Dio della Fortuna ha suggellato in silenzio il voto. Osserva e attende in un perenne occhiolino.
Il mio Dio della Fortuna è appeso alla cappa della cucina.
[Per maggiori, e decisamente più precise, informazioni https://it.wikipedia.org/wiki/Daruma ]