[Varietà]
Nel mezzo di un prato bruciacchiato, sotto un sole indeciso, una bambina sdraiata a pancia in giù guarda dentro un buco nero.
Scruta in silenzio alla ricerca di qualcosa, un movimento, una luce, un perché. Chiama qualcuno, ma non risponde nessuno.
Si sporge in avanti, mette tutta la testa dentro al buco e per un attimo crede di sentirsi trascinata all’interno da una forza fantastica, per un attimo crede di aver perso i contorni del proprio corpo e di vedere i propri colori uscire fuori a mescolarsi con quelli della terra. Per un attimo crede.
Poi gli occhi si abituano gradualmente all’oscurità, nel buio prendono forma zolle e radici, l’umido si fa largo nelle narici, un vermetto si fa largo nel terreno.
La bambina si rialza e schiaffeggia via lo sporco dai vestiti, recupera la paletta conficcata a fianco a lei e si allontana contrariata.